Vuoi diminuire il costo della lead generation? Il remarketing è uno degli strumenti più potenti del marketing online e ti permette di riuscirci. Ma non è adatto a tutti, scopri se fa per la tua azienda.
Lo scopo del remaketing è ridurre il costo per acquisizione dei contatti facendo campagne sui potenziali clienti che hanno già visitato il tuo sito Web ma non sono diventati contatti. Puoi creare micro-annunci pubblicitari in base all’interazione che una persona ha avuto con il tuo sito, creando per lui una seconda chance di scaricare qualche contenuto utile compilando una form ed entrare così a far parte del tuo database aziendale.
Il remarketing può aumentare notevolmente il ROI dei tuoi annunci.
Se con gli ultimi annunci a pagamento online (sia Google che Facebook) stai spendendo più di quello che vorresti, probabilmente è perché stai targettizzando il pubblico sbagliato, oppure la tua campagna riguarda un’offerta molto onerosa, o i tuoi buyer persona hanno bisogno di più tempo per decidere.
Il remaketing in questi casi è la strategia web marketing che ti aiuta perché ti consente molte volte di riuscire ad abbassare il CPL (Costo Per Lead).
Purtroppo non è sempre la soluzione perfetta: a volte questo metodo aumenta la spesa, e poiché richiede tempo per essere pensato e realizzato (vanno creati diversi annunci in base alle azioni precedenti e alle intenzioni degli utenti) potrebbe non essere adatto al tuo caso, anzi addirittura SCONSIGLIATO.
Ecco quando ti Sconsiglio il retargeting
1. Se le tue campagne a pagamento non stanno funzionando
Le sponsorizzate che hai già attive non ti stanno portando i risultati che volevi? Beh, allora non è il caso di essere recidivo e peggiorare la situazione andando a spendere altro budget per il retargeting sempre sulle stesse. Prima crea una sponsorizzata che funzioni, poi utilizza il retargeting per migliorare le statistiche.
2. Se hai poco traffico al sito
Il retargeting si basa sulle interazioni degli utenti con il tuo sito. Quindi per avere dei buoni risultati devi partire da un buon numero di visitatori. Se il tuo sito ha poco traffico, saranno poche anche le interazioni della campagna, che non funzionerà come vorresti. Quindi prima di tutto controlla il numero di visitatori del sito ed eventualmente aumentalo, poi crea una campagna di retargeting.
3. Se nessuno sta volentieri sul tuo sito
Hai un bounce rate alto? Le persone che raggiungono il tuo sito e se ne vanno in pochi secondi? Il remarketing funziona meglio sugli utenti che hanno letto qualcosa o hanno interagito in qualche modo sul tuo sito (cliccato CTA, utilizzato configuratori, …). Se hai una frequenza di rimbalzo elevata, cerca di risolvere prima quel problema. Perché anche se tu creassi una campagna di retargeting e portassi le persone di nuovo sul tuo sito, probabilmente se ne andrebbero in pochi secondi per la seconda volta.
4.Se il costo del tuo prodotto è troppo basso
Sai che il costo di un contatto in una campagna di retargeting potrebbe costarti di più di quanto incasseresti da lui? Questo è principalmente un problema per le aziende nel B2C, o comunque delle aziende in cui il prezzo dei prodotti è molto basso (sotto 50 o 100€). Ti consiglio di utilizzare il retargeting per le imprese B2B con lunghi cicli di vendita, anche se i costi pubblicitari aumentano del 10% o 20%.
Un consiglio per evitare di sprecare soldi
Il remarketing è certamente uno strumento potente, ma hai provato prima con metodi simili a un prezzo più basso?
A volte ci dimentichiamo di sfruttare bene quello che abbiamo già, ad esempio i contatti che sono già nel database. Se i tuoi potenziali clienti scaricano una guida sul tuo sito, puoi spostarli nel funnel di vendita tramite le email (a costo zero!).
Autore, Imprenditore e Formatore esperto in Comunicazione, Tecniche di Vendita e Inbound Marketing.